Nonostante il Coronavirus, prosegue
il sostegno dei militari italiani della missione Unifil in
Libano alle fasce più deboli della popolazione. "Dona un
giocattolo, dona un sorriso". E' lo slogan coniato dai militari
italiani della missione Unifil per la speciale donazione di
1.600 giocattoli a bambini di famiglie libanesi che versano in
situazioni di particolare difficoltà.
L'iniziativa nasce dalla consapevolezza che molte famiglie
hanno difficoltà a regalare un giocattolo ai loro bambini,
soprattutto quando le priorità all'interno del nucleo familiare
sono ben altre. I giocattoli, acquistati con fondi del ministero
della Difesa italiana, sono stati confezionati in pacchi regalo
e consegnati ai volontari della Caritas di Tiro e di Rumaysh e
ai responsabili di alcune scuole del Sud del Libano che
provvederanno a distribuirli in occasione delle imminenti
festività.
"Un piccolo gesto verso i bambini libanesi che ci ha fatto
sentire vicino ai nostri figli, sapendo di non poterli
abbracciare durante questo Natale", ha dichiarato il generale
Andrea Di Stasio, comandante del contingente italiano, in
videocollegamento con il presidente della Caritas di Rumaysh e
alcuni bambini della piccola municipalità. "E' un gesto di
grande valore che mostra tutta la forza della solidarietà
italiana", ha aggiunto Di Stasio, sottolineando che "l'aspetto
ludico è un diritto imprescindibile e connaturato con i bisogni
e le esigenze di crescita e sviluppo di un bambino", come
riconosciuto per la prima volta espressamente dalla convenzione
Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza adottata
dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.
Il supporto alle autorità locali e il ristabilimento delle
condizioni per l'assistenza alla popolazione sono tra i compiti
principali assegnati a Unifil dalla risoluzione 1701 del
Consiglio di Sicurezza dell'Onu, unitamente al monitoraggio
della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele e al
supporto alle forze armate libanesi.
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