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Danza Campestre di Guido Reni torna alla Galleria Borghese

Danza Campestre di Guido Reni torna alla Galleria Borghese

Cappelletti, "Era del cardinal Scipione, lo abbiamo ricomprato"

ROMA, 28 dicembre 2020, 16:19

Redazione ANSA

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(di Luciano Fioramonti) E' tornato alla Galleria Borghese come un vero e proprio regalo di Natale 'Danza Campestre', dipinto di Guido Reni, a lungo dato per disperso, attribuito alla mano di altri maestri del Seicento e solo nel 2017 riconosciuto come opera del grande esponente del Barocco. La tela, a Roma dal 23 dicembre, è stata ricomprata dal museo romano per circa 800 mila euro alla galleria Fondoantico di Bologna che l'aveva esposta nel marzo 2020 al Tefaf, la fiera internazionale di arte e antiquariato di Maastricht. La procedura, avviata nella primavera scorsa dalla precedente direttrice Anna Coliva, chiude quindi con un lieto fine la storia travagliata di quest'opera realizzata intorno al 1602.
    ''Avere individuato un dipinto che certamente veniva dalla collezione del Cardinale Scipione Borghese ci dà grandissima soddisfazione - dice Francesca Cappelletti, neo direttrice della Galleria - non solo perché apparteneva alla raccolta ma perché parliamo di Guido Reni, il pittore preferito da Scipione Borghese e da papa Paolo V''.
    La conferma della paternità del quadro si deve all' antiquario Patrick Matthiessen che ha incluso il dipinto nel catalogo dedicato alle opere a Guido Reni pubblicato appunto nel 2017.
    ''Quando riapriremo avremo qualcosa in più da offrire - osserva Francesca Cappelletti- Il fatto che anche in questo momento difficile i musei continuino a lavorare e a ottenere grandi risultati è la conferma che non ci siamo mai fermati e che siamo pronti ad accogliere nuovamente il pubblico con novità importanti''. La speranza è di presentare nel prossimo autunno il dipinto accostato ad altre opere dello stesso periodo ''per contestualizzare l' attività di Guido Reni e far riscoprire questo artista che il grande pubblico considera ancora soltanto un classicista e un accademico e non il pittore molto vario e dalle potenzialità espressive straordinarie''.
   

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