(di Elisabetta Stefanelli)
Come se niente fosse Claudio Gubitosi
ha portato a casa un miracolo, il festival di Giffoni 2020, anzi
quattro festival in uno, senza mai dubitare. ''Più che
coraggioso direi che sono stato determinato - spiega all'ANSA -
se le componenti di rischio le vedi le inquadri le organizzi, il
coraggio va via e resta la determinazione. In queste ore tutti
vogliono mandare via il 2020 al più presto, mentre io penso che
debba rimanere in noi per tutto quello ce ci ha lasciato''. ''Da
settembre a novembre mi sono messo a fare un piano economico e
finanziario per Giffoni fino al 2027, bisogna programmare le
cose, scriverle, perchè siamo una grande azienda culturale''.
Nella consapevolezza che ''la parola chiave del 2021 per me, è
una sola, 'fragilità', tutti quelli che si sentivano
inespugnabili ora non lo sono più e questa è stata una
benedizione, perchè ognuno ha capito che tutto quello che si
credeva incrollabile è diventato polvere''.
Quindi Giffoni riparte dalle radici, ''dalla cultura, dal
basso, avere capacità visive e visionarie. Sono il decano dei
direttori dei festival e mi sento vicino agli altri: possiamo
fare rete e sistema. Ci sono 1.300 festival di cinema in Italia,
ovunque, bellissimi. Ho invitato scegliendo, 450 direttori ad un
meeting e tutti hanno risposto con entusiasmo. Il confronto sarà
diviso in due momenti nella seconda metà di gennaio ci
conosceremo via zoom e poi li ho invitati ad aprile a Giffoni
per due tre giorni''.
Nel 2021 per il 50nnale ''plus'', ''Giffoni sarà appena
possibile presente in 25 città italiane: inizieremo da San Donà
di Piave dove c'è il nostro hub più vivace, poi andremo in
Sardegna, in Calabria, in Sicilia, a Palermo. Appena sarà
possibile, noi siamo pronti. Saranno le tappe di avvicinamento
al grande evento di luglio dal 21 al 31 luglio, a cui arriveremo
con un passaggio costruito su umanesimo e processi filosofici.
Lo presenteremo a Cuma, a Pompei, al museo archeologico di
Pontecagnano, con 5 giorni di attività fantastici nei templi di
Paestum''.
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