Il ministro della Salute
argentino Ginés González García ha reso noto che a fronte delle
prime 32.013 vaccinazioni di personale sanitario in tutto il
Paese realizzate con il vaccino russo Sputnik V, vi sono stati
317 "eventi avversi", di cui "il 99,3% classificati come lievi o
moderati".
Intervenendo nella polemica suscitata in Argentina sulla
sicurezza del vaccino prodotto dal laboratorio russo Gamaleya,
García ha sottolineato via Twitter che "si tratta di un 1%" e
che "la presenza di febbre, cefaleo o dolori muscolari, come
sintomi unici o associati, ha riguardato l'80% degli eventi
registrati".
Il ministro ha poi ricordato che "nel caso della
manifestazione di questi sintomi, essi appaiono entro sei ore
dalla somministrazione del vaccino e scompaiono nel giro di
24-48 ore".
Da parte sua, il viceministro della Salute del governo della
città di Buenos Aires, Nicolás Kreplak, ha commentato che "le
reazioni registrate con lo Sputnik V sono simili a quelle
rilevate nella somministrazione degli altri vaccini".
Negli ultimi giorni i dati sui contagi sono peggiorati in
Argentina: il ministero della Salute ha riferito che dal 31
dicembre al due gennaio i contagi sono stati 20.906, per un
totale da marzo di 1.634.834. I morti sono stati 212, con un
bilancio complessivo di 43.375.
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