Una enorme vulva di cemento
armato e resina rossa che spunta dal terreno. E' la provocatoria
opera dell'artista brasiliana Juliana Notari contro il
"maschilismo e la cultura fallocentrica della società
occidentale". Appena postato foto dell'opera, intitolata "Diva",
sui propri profili social, l'artista è stata inondata di
critiche e insulti sessisti.
"Questi attacchi dimostrano il maschilismo, i pregiudizi e la
misoginia presenti nella società occidentale. Un patriarcato
millenario. Quando si espone un simbolo femminile, la vulva,
immagine che va oltre il sesso per arrivare ad una dimensione
sacra, si genera paura e fascino", ha dichiarato l'artista.
"Diva" è stata scolpita nel parco di Land Art "Usina de Arte"
di Agua Preta, nello stato del Nordest brasiliano di Pernambuco,
con l'intento - secondo l'artista - "di permettere all'arte di
dialogare su questioni di genere, a partire da una prospettiva
femminile".
L'opera, realizzata a mano e senza escavatrice in 11 mesi
dall'artista e da 20 operai, misura 33 metri di lunghezza, 16 di
larghezza e cinque di profondità.
L'artista ha pubblicato anche alcune foto scattate durante la
lavorazione, che le hanno attirato ulteriori critiche e insulti,
in quanto gli operai erano tutti afro-brasiliani.
"Mi piaceva esteticamente l'idea di una donna bianca e ricca
in mezzo ad uomini neri che lavorano. La questione dei
lavoratori neri, che sono la maggioranza nel settore delle
costruzioni, rappresenta la cultura patriarcale e schiavista del
nostro Paese", ha scritto sul suo profilo Twitter Juliana
Notari, 45 anni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA