"WANDAVISION è una lettera d'amore
per l'età d'oro della televisione. Un omaggio a tutte quelle
serie incredibili del passato e alle persone che sono venute
prima di noi, ma è anche un tentativo di aprire un nuovo
territorio": parola della sceneggiatrice Jac Schaeffer. Non c'è
sintesi migliore per definire WandaVision, la prima serie
originale targata Marvel Studios che arriverà su Disney+ dal 15
gennaio e di cui sono stati proposti in anticipo tre episodi.
WandaVision si colloca infatti in perfetto equilibrio tra
sitcom anni Sessanta, piena di donne appena uscite dal
parrucchiere e tostapane vintage, molto curvy, e l'universo
Marvel Cinematic da cui derivano appunto Wanda Maximoff
(Elizabeth Olsen) e Vision (Paul Bettany), due individui dotati
di super poteri che sembrano del tutto stonati nel condurre vite
idealizzate, cercando di ambientarsi con gli altrettanto
azzimati vicini nel perfetto quartiere residenziale dove vivono.
Ma qualcosa che forse viene dal futuro o dal passato mostra
lentamente che intorno a loro c'è qualcosa di molto lontano e
diverso dal paradiso in cui vivono.
Il fatto è che Vision, nato dall'unione tra la Gemma della
Mente e il fulmine di Thor, è un particolare essere umano che ha
organi sintetici e una gemma incastonata in fronte che gli
permette di non mangiare e bere e di emettere raggi dai suoi
occhi, mentre Wanda Maximoff è una strega a tutti gli effetti
che riesce a controllare la mente delle persone e ad essere una
perfetta donna di casa, orchestrando vettovaglie e cucina al
comando della sua mente.
La serie in nove episodi, girata come una vera sitcom con
tanto di pubblico, è diretta da Matt Shakman e scritta Jac
Schaeffer.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA