(ANSA-AFP) - MOKOPANE, 11 GEN - In una lussureggiante foresta
in Sudafrica, nella provincia del Limpopo, c'è un orfanatrofio
nato grazie a donazioni private che ospita i rinoceronti rimasti
soli per colpa di bracconieri senza scrupoli che hanno ucciso
loro i genitori per vendere al mercato nero le corna da cui si
ottiene la cheratina venduta a 90mila euro al chilo.
Per 24 ore al giorno sei donne, due di loro sono volontarie,
si prendono cura dei cuccioli di rinoceronte che arrivano al
loro cancello. Spesso feriti, sempre traumatizzati. Intorno alla
proprietà ci sono terreni che sono stati chiusi al pubblico per
motivi di sicurezza.
All'orfanatrofio non sono ammessi turisti. Si fa qualche
eccezione per pochissimi visitatori. La missione è chiara:
salvataggio, riabilitazione e rilascio. Il papà del progetto è
Arrie Van Deventer, 67 anni, un ex insegnante di storia
diventato allevatore di selvaggina. L'idea dell'orfanatrofio,
racconta, gli è venuta quando nel 2011 si ritrovò per le mani un
vitellino di rinoceronte ferito, sopravvissuto all'omicidio
della madre e dei fratelli e realizzò che per il piccolo non
c'erano strutture idonee a d accoglierlo, se non quelle
turistiche. Da qui, la decisione di costruire l'orfanatrofio.
Gli ospiti oggi sono per lo più piccoli di rinoceronte
bianco, ma anche alcuni esemplari neri, specie in pericolo di
estinzione. "Siamo le loro madri", dice Yolande Van Der Merwe,
38 anni, manager del team di accoglienza. "Dormiamo vicino a
loro per offrire calore e comfort, perché quando vengono
lasciati soli i piccoli urlano e le loro grida sono acute, come
i suoni del delfino". Accudire i più piccoli è assai
impegnativo. Aspettano con impazienza grandi biberon con una
miscela di latte e riso bollito che vanno dati loro ogni poche
ore. Nel primo anno di vita i vitelli di rinoceronte acquistano
più di 350 kg di peso.
Una volta che la riabilitazione è stata completata i
rinoceronti vengono rilasciati in una vicina riserva dove un
ambientalista tiene aggiornato l'orfanatrofio sui loro
progressi. (ANSA-AFP).
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