Scatta da venerdì l'obbligo di
tampone Covid negativo per tutti coloro che viaggeranno o
rientreranno dall'estero a Londra come in qualsiasi altra
località dell'Inghilterra, sia che si tratti di stranieri sia di
cittadini del Regno. L'indicazione, annunciata la settimana
scorsa da Grant Shapps, ministro dei Trasporti del governo di
Boris Johnson, prevede che il test debba essere eseguito dai
viaggiatori entro 72 ore dal loro arrivo sull'isola, quale che
sia il Paese di provenienza. Con una multa da 500 sterline per
chiunque non fosse in grado di dimostrare di averlo sostenuto
con esito negativo.
Rimangono inoltre parallelamente in vigore tanto l'obbligo di
isolarsi comunque per 10 giorni in casa dopo l'arrivo (anche
senza sintomi di sorta, salvo la scarna lista dei Paesi esentati
fra cui l'Italia non è compresa); quanto quello di compilare un
modulo di autocertificazione prima del viaggio ritracciabile
online presso il sito del governo di Londra. La decisione è
stata motivata con la necessità di frenare i rischi di
"riammissione" del virus dall'estero mentre il Regno Unito sta
cercando di riportare sotto controllo una nuova impennata di
contagi interni alimentati da una variante più virulenta
dell'infezione. Un provvedimento identico è stato confermato
anche dal governo locale della Scozia e preannunciato da quelli
di Galles Irlanda del Nord - competenti sulla materia in forza
della devoluzione - in relazione a chiunque viaggi direttamente
dall'estero verso quei territori del Regno.
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