I sensori che avrebbero dovuto
monitorare il ponte Morandi, il viadotto crollato il 14 agosto
2018 causando la morte di 43 persone, non vennero sistemati
"dolosamente" nonostante fossero stati tranciati nel 2015
durante alcuni lavori e caldeggiati dal Cesi nel 2017. E' la
nuova accusa che emerge dalle carte dell'inchiesta. In
particolare, i pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter
Cotugno insieme all'aggiunto Paolo D'Ovidio, hanno contestato
anche "la rimozione o l'omissione dolosa di cautele contro
infortuni sul lavoro". Questa contestazione farà spostare la
competenza da un giudice monocratico al collegio.
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