Affreschi, sculture, arredi,
argenti, stucchi, amuleti, fino agli ultimi calchi delle vittime
emersi durante gli scavi dalla villa di Civita Giuliana. Il
direttore generale Musei del Mibact, Massimo Osanna, ha
inaugurato l'Antiquarium di Pompei nel suo rinnovato
allestimento che rappresenta adesso un percorso museale dedicato
all'esposizione permanente di reperti che illustrano la storia
di Pompei.
Esprimendo soddisfazione per l'evento, Osanna è partito
proprio dalla storia dell'edificio per illustrarne l'importanza.
"Fu soggetto a vicende alterne. Inaugurato da Giuseppe Fiorelli
nel 1873 circa e ampliato da Amedeo Maiuri a partire dal 1926,
nel 1943 subì i danni del bombardamento che portò alla
distruzione di una intera sala e alla perdita di centinaia di
reperti. Seguì un nuovo allestimento nel 1948. Ma ancora nel
1980, il terremoto ne determinò nuovamente la chiusura per ben
36 anni e solo nel 2016, è stato possibile riaprirlo con
ambienti dedicati ad esposizioni temporanee".
"Oggi - ha spiegato Osanna - si restituisce alla pubblica
fruizione uno spazio completamente rinnovato che rimanda a
quella che fu la prima concezione museale di Amedeo Maiuri e che
costituirà un percorso di introduzione alla visita del sito".
Attraverso i reperti più rilevanti, viene ripercorsa la
storia di Pompei dall'età sannitica (IV secolo a.C.) fino alla
tragica eruzione del 79 d.C., con particolare evidenza
all'inscindibile relazione con Roma.
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