Le forniture globali dei vaccini
anti Covid sono attualmente "limitate" dalla capacità produttiva
iniziale delle case farmaceutiche, ma il Regno Unito - essendosi
mosso in anticipo - è "fiducioso" di poter ricevere i
quantitativi concordati per le prossime settimane. Lo ha detto
oggi Nadhim Zahawi, ministro designato ad hoc da Boris Johnson
per il coordinamento della campagna vaccinale britannica,
nonostante la stretta sull'esportazione delle dosi prodotte in
Belgio dalla Pfizer minacciata dall'Ue nell'ambito del
contenzioso sui ritardi nelle consegne ai 27.
Zahawi ha sottolineato che il Regno conta sulla fornitura
entro metà febbraio di tutte le 15 milioni di dosi necessarie a
raggiungere l'obiettivo del governo Tory di arrivare a quella
scadenza ad assicurare almeno la prima somministrazione a tutte
le persone inserite nelle 4 categorie prioritarie del Paese:
ossia gli ultrasettantenni, i pazienti più vulnerabili e il
personale sanitario e di assistenza in prima linea.
Ieri l'isola ha superato i 6,57 milioni di primi dosi
somministrate e i 470.000 richiami, dopo essere stata la prima a
dare il via libera al vaccino Pfizer/BioNTech a inizio dicembre,
a quello AstraZeneca/Oxford a fine mese, oltre ad aver in
seguito autorizzato pure il prototipo Moderna. In totale il
governo Johnson ha preordinato fin dai mesi scorsi 360 milioni
di dosi di 7 diversi candidati vaccini: incluso 40 milioni da
Pfizer e circa 100 milioni da AstraZeneca; nonché 4 milioni da
Moderna destinati ad arrivare in larga parte in primavera.
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