Slitta al 17 febbraio l'atteso
processo contro Paul Rusesabagina, eroe dell''Hotel Ruanda', che
salvò oltre mille persone durante il genocidio dei tutsi nel
'94. L'uomo, accusato di terrorismo, è comparso oggi in aula con
un collegamento on-line dal carcere, ma la corte ha aggiornato
l'udienza perché i suoi legali non lo hanno ancora incontrato.
L'ex albergatore 66enne, che da oltre 20 anni vive tra Belgio
e Usa, era stato arrestato lo scorso agosto, tra le proteste
della sua famiglia e delle organizzazioni internazionali per i
diritti umani, secondo cui sarebbe stato portato illegalmente in
Ruanda.
Rusesabagina deve rispondere di 9 accuse, tra cui
finanziamento del terrorismo, rapina a mano armata, rapimento,
incendio doloso, tentato omicidio, aggressione e percosse.
Finora ha ammesso di sostenere i ribelli ruandesi dell'Fln,
ma ha negato ogni responsabilità per una serie di attacchi in
cui nove persone sono state uccise, diverse ferite e proprietà
sono state distrutte tra il 2018 e il 2019. Alla sbarra andranno
altri esponenti dell'Fln.
Rusesabagina è stato sempre molto critico verso presidente
Paul Kagame, accusandolo di violazioni dei diritti umani e
dittatura. Nel 2004 Hollywood gli ha dedicato un film, 'Hotel
Rwanda' che racconta di come riuscì a salvare oltre mille
persone dal genocidio nascondendole nel suo albergo dalle
milizie filo-governative della maggioranza hutu.
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