"Poiché in Francia come in tutti
gli altri paesi del mondo, si annuncia un terzo lockdown,
bisogna avere il coraggio di porsi una domanda che ancora pochi
osano porsi anche se, inconsciamente, è già nella mente di
molti: che succederebbe se fossimo costretti a richiudere tutto
per uno o due mesi ogni 4 o 6 mesi, per altri lunghi anni?": è
la domanda che si pone, in un articolo sul quotidiano Les Echos,
Jacques Attali, economista ed ex consigliere di presidenti della
Repubblica come Francois Mitterrand e Nicolas Sarkozy.
Per Attali, "nessuno osa davvero pensare a questa ipotesi,
perché abbiamo enorme difficoltà ad ammettere che questa
pandemia sia veramente duratura. Tutti preferiamo pensare che
sia un incubo assurdo che finirà presto". Ma, scrive Attali,
"nulla è più incerto" e conviene "prepararsi, nel caso in cui
questa pandemia continui per molto tempo, a valutarne le
conseguenze e a cercare di scartarle".
Attali disegna "tre strategie possibili": una "imposta dai
più anziani", continuare "a ridurre l'impatto della pandemia sui
sistemi sanitari con lockdown a ripetizione", lasciando aperti
"solo i settori che oggi definiamo 'essenziali'". Un'altra,
"forse imposta dai più giovani", di "rifiutare il lockdown,
affrontare la malattia, mantenere l'economia in funzione, senza
nuove protezioni". Infine, una terza via: "uscire dalla assurda
distinzione fra produzione essenziale e non essenziale", mentre
"la vera distinzione è fra la produzione desiderata e quella che
non lo è; dando a chi fabbrica e distribuisce la produzione
desiderata gli stessi strumenti di protezione del personale
medico".
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