La Corte penale internazionale
(Cpi) ha condannato oggi per crimini di guerra e contro
l'umanità Dominic Ongwen, bambino soldato ugandese diventato in
seguito comandante dell'esercito di resistenza del Signore
(Lra). Il 45enne Ongwen è stato considerato colpevole per decine
di accuse relative al regime di terrore dei primi anni Duemila,
tra le quali figura la prima condanna della Cpi per il crimine
di gravidanza forzata legata a donne tenute come schiave
sessuali.
"La sua colpevolezza è stata stabilita oltre ogni ragionevole
dubbio", ha detto il giudice Bertram Schmitt leggendo il
verdetto nel Tribunale dell'Aja. La Corte ha affermato che
Ongwen ha ordinato attacchi contro quattro campi profughi in
qualità di alto comandante nel Lra, che aveva come obiettivo la
fondazione di uno Stato teocratico basato sui dieci Comandamenti
della Bibbia.
Ongwen è stato dichiarato colpevole anche di omicidio,
stupro, schiavitù sessuale e reclutamento di bambini soldato. I
giudici hanno respinto le argomentazioni della difesa secondo le
quali Ongwen era lui per primo una vittima, visto che era stato
rapito da Lra a circa 9 anni, riportandone poi un danno
psicologico. Schmitt, a capo dei magistrati che hanno esaminato
il caso, ha detto che non sono state trovate "prove della
dichiarazione fatta dalla difesa che [l'imputato] soffra di
alcun disturbo mentale o che abbia commesso i crimini sotto
costrizione".
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