Il governo britannico di Boris
Johnson confida di poter garantire la vaccinazione anti Covid a
tutte le persone dai 50 anni in su residenti nel Regno Unito già
entro gli inizi di maggio, se tutto andrà bene, e di poter
completare quindi in anticipo sul previsto il programma di
somministrazione dell'antidoto alle nove categorie indicate come
prioritarie. Lo ha detto il ministro della Sanità, Matt Hancock,
dopo una prima dichiarazione al riguardo fatta in mattinata da
fonti governative, con un riferimento a fine maggio come
scadenza, e poi sfumata da una portavoce di Downing Street.
Hancock ha precisato che si tratta di "un'ambizione" legata
alla premessa che tutta una serie di "cose continuino ad andare
bene"; non senza sottolineare le limitazioni dovute alle
forniture di vaccini prodotte al momento dalle case
farmaceutiche malgrado le garanzie e i contratti sottoscritti
dal Regno con netto anticipo su altri Paesi. Ha comunque
rimarcato che l'andamento attuale della campagna nazionale, con
quasi 11,5 milioni di dosi già somministrate e un 90% circa di
ultra75enne ormai coperti, permette di sperare in un'ulteriore
accelerazione rispetto ai target fissati inizialmente. Le nove
categorie prioritarie indicate nel programma vaccinale
britannico partono dalle persone più anziane a cominciare dagli
ultra80enne (categoria 1) e via via fino agli over 50, oltre a
medici, infermieri, addetti ai servizi di emergenza e pazienti
cronici gravi di tutte le età dai 18 anni in su. In seguito
scatterà l'allargamento alle persone sotto i 50 anni, mentre i
minorenni non sono ancora inseriti nei piani vaccinali di alcun
Paese occidentale, in attesa d'una sperimentazione più specifica
su bambini e ragazzi.
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