(di Luciano Fioramonti)
"La digitalizzazione dell'offerta
crea un grande appiattimento culturale e rende impossibile non
solo ai giovani artisti, ma anche alle piccole realtà di
emergere. Perché una persona dovrebbe ascoltare una sonata di
Beethoven eseguita da un giovane quando ha a disposizione grandi
artisti del passato e contemporanei?". Non è la recriminazione
di una promessa della musica che vede il futuro compromesso
dall'emergenza Covid, ma la considerazione amara di Beatrice
Rana, stella italiana del pianoforte, acclamata dai principali
teatri italiani e stranieri con grandi direttori e orchestre
prestigiose, fresca del riconoscimento per il miglior album da
solista dello strumento all'International Classical Music Award.
La fuoriclasse salentina della tastiera, che a 28 anni ha già
collezionato successi ovunque, riflette con preoccupazione sugli
effetti devastanti della pandemia per gli artisti della
classica. "E' difficile per me immaginare uno scenario
postpandemico - dice all'ANSA -. Il mondo della cultura uscirà
molto provato economicamente, ma bisogna preservare un intero
ecosistema di realtà che si basano anche sui piccoli comuni e
sulle province. Se sopravvivranno solo i migliori, allora le
perdite culturali saranno immense".
"Le difficoltà dureranno - osserva -. Dopo lo shock
dell'inizio ci siamo ritrovati tutti senza nulla da fare
confinati a casa. Abbiamo imparato a convivere con la pandemia e
alcune cose si sono rivelate più necessarie di altre. Purtroppo,
mi dispiace dirlo, la musica non rientra nei beni di prima
necessità di questa nazione". Il problema vero è che chi ci sta
rimettendo di più sono i giovani. "Per loro è fondamentale
suonare per il pubblico e farsi conoscere. Fino all'anno scorso
era già difficile, perché l' Italia non ha mai investito
particolarmente sui giovani talenti. Ora è tutto più complicato.
Anche sul piano educativo, la didattica a distanza lascia il
tempo che trova. La musica è una disciplina da artigiani con una
forte componente di fisicità che in queste condizioni è ridotta
a zero".
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