C'è una vera e propria carica delle
donne ad Hollywood, un'onda lunga mai vista prima, segnale che
il talento potenziale delle registe dopo anni di allarmi,
proteste, desolanti rapporti statistici sul gender gap è
finalmente in rampa di lancio. Non è solo questione di numeri,
che pure sono fondamentali per capire, ma anche appunto di
capacità creative liberate, cui viene data la possibilità: tre
candidate registe ai Golden Globe su cinque non era mai accaduto
prima, tutte donne alle nomination dei Gotham, tanto per fare
solo due esempi della stagione dei premi appena cominciata e se
si bada ai rumors, alle analisi in vista degli Oscar, le
cosiddette predictions, anche lì si trovano tantissimi nomi
femminili e c'è chi scommette nel record di tre registe su
cinque. La narrativa ufficiale, scrive Variety, è scritta:
questo è 'L'anno delle donne'.
Chloè Zhao di Nomadland, con Francesc MdDormand a sostenerla
da magnifica interprete, guida la lista delle potenziali
protagoniste della notte dell'Academy - il 25 aprile - che c'è
da giurarci già da ora tra empowerment femminile e orgoglio
black (anche qui in piena fioritura hollywoodiana) ha due
tendenze sicure. Si danno poi per altissimamente probabili le
nomination a due attrici registe esordienti: Regina King che con
One Night in Miami (anche questo passato in prima mondiale a
Venezia), fotografia di un momento storico eccezionale - Malcolm
X, Muhammad Ali, Jim Brown, Sam Cooke in una stanza nel febbraio
1964 dopo la vittoria del titolo di Alì - e Emerald Fennell che
con Promising Young Woman, un dramma femminile interpretato da
Carey Mulligan, ha già fatto incetta di candidature a tanti
altri premi. Non solo: la nuova generazione di registe comprende
anche i talenti di Robin Wright con Land, di Rebecca Hall con
Passing, interpretato da Tessa Thompson e Ruth Negga (uno dei
titoli di cui si sta parlando di più, con ottime recensioni,
miglior acquisto al Sundance dopo Coda, si vedrà su Netflix).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA