Dopo anni di progetti e di
polemiche, le autorità francesi hanno rinunciato all'attesa
estensione dell'aeroporto internazionale parigino di
Roissy-Charles de Gaulle: il previsto "4/o terminal"
dell'aeroporto, giudicato "obsoleto", non vedrà mai la luce. Per
gli ecologisti, il giorno dopo la presentazione da parte del
governo del "legge sul clima", si tratta di una grande vittoria.
E' stata proprio la logica della lotta contro il
riscaldamento climatico, aggiunta alle prospettive negative di
aumento del traffico aereo, a dare il colpo di grazia a un
progetto già in difficoltà. La ministra della Transizione
ecologica, Barbara Pompili, ha ufficializzato al quotidiano Le
Monde l'abbandono dell'ipotesi di 4/o terminal. Il governo ha
chiesto al gestore, Aeroports de Paris, di "abbandonare il
progetto e presentarne un nuovo, più coerente con gli obiettivi
di lotta contro i cambiamenti climatici e di protezione
dell'ambiente". Il gruppo ADP ha preso atto e il suo presidente,
Augustin de Romanet, ha annunciato di volersi concedere "il
tempo di una riflessione sui nodi riguardanti il futuro
dell'aeroporto".
Il progetto aveva un costo di 7-9 miliardi di euro,
l'obiettivo era di costruire entro il 2037 un quarto terminal
per aumentare la capacità di accoglienza di 40 milioni di
passeggeri all'anno: "è un progetto - ha detto la ministra
Pompili - che non corrisponde più alla politica ambientale del
governo e alle esigenze di un settore in piena mutazione,
rivolto verso l'aereo verde di domani". "Avremo sempre bisogno
degli aerei - ha aggiunto la ministra - ma si tratta di averne
un utilizzo più ragionato e di raggiungere un calo di emissioni
di gas a effetto serra in tutto il settore".
L'associazione ecologista Greenpeace, pur accogliendo la
decisione con sollievo, ha giudicato "ambiguo" l'annuncio
laddove si immagina un altro progetto: "non è accettabile - ha
twittato l'ONG - aumentare ancora il traffico aereo".
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