Il presidente del Comitato
organizzatore delle Olimpiadi di Tokyo, Yoshiro Mori, è pronto a
dimettersi in merito alle sue dichiarazioni sulla tendenza delle
donne "a parlare eccessivamente durante le riunioni", giudicate
sessiste da più parti a livello globale. Lo anticipano i media
nipponici, segnalando che l'ex premier 83enne con ogni
probabilità comunicherà la sua decisione domani, in occasione
della riunione straordinaria del direttivo.
Un dibattito che nelle ultime 24 ore si è fatto ancora più
rovente dopo le valutazioni critiche espresse da uno dei
principali sponsor dei Giochi, la Toyota, e la rinuncia della
governatrice di Tokyo a partecipare all'incontro a 4 con il
presidente del Comitato internazionale olimpico (Cio), Thomas
Bach, questo mese. Lo stesso Cio - che prima aveva detto di
considerare la vicenda chiusa con le scuse di Mori, martedì ha
definito le dichiarazioni di Mori 'assolutamente inappropriate',
prendendo atto del disappunto del pubblico e degli atleti
sportivi. Ieri il numero uno della Toyota, Akio Toyoda, tramite
un portavoce ha detto di considerare le parole di Mori
"spiacevoli e certamente non in linea con i valori in cui la
casa auto crede". La governatrice di Tokyo, Yuriko Koike, ha
invece manifestato la sua intenzione di non prendere parte alla
riunione del 17 febbraio perché convinta di non ottenere alcun
esito, aggiungendo di essere rimasta 'senza parole' dopo le
osservazioni di Mori. Pur essendosi scusato, il numero uno del
comitato organizzativo non ha mai accennato alla prospettiva di
sue dimissioni. Ad oggi oltre 500 volontari alle Olimpiadi in
programma per questa estate, hanno deciso di ritirarsi dalla
partecipazione in segno di protesta.
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