"La procedura giudiziaria
condotta da tribunali indipendenti che riguarda Osman Kavala è
in corso. Tutti devono rispettarla". Così una nota del ministero
degli Esteri turco, che respinge il nuovo appello degli Stati
Uniti a "liberare immediatamente" l'imprenditore e filantropo,
in carcerazione preventiva da 1.199 giorni.
Considerato un campione della difesa dei diritti civili e
delle minoranze negli ambienti della diplomazia internazionale,
il 63enne Kavala è da da tempo nel mirino del presidente Recep
Tayyip Erdogan, che lo ha più volte attaccato direttamente per i
suoi legami con George Soros e nei giorni scorsi ha puntato il
dito anche contro la moglie Ayse Bugra, accusandola di essere
tra i "provocatori" delle proteste all'Università del Bosforo di
Istanbul contro il nuovo rettore filogovernativo.
"La Turchia è uno Stato di diritto. Nessun Paese o persona
può dare ordini ai tribunali turchi", prosegue il comunicato di
Ankara, che accusa Washington di "incoerenza" per il suo rifiuto
di estradare l'imam e magnate Fethullah Gulen, ritenuto da
Erdogan la mente del tentativo di colpo di Stato del 2016.
La prossima udienza del processo a Kavala, in cui sono state
unite le accuse di partecipazione al putsch e alle proteste di
Gezi Park del 2013, è fissata il 21 maggio.
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