Centinaia di birmani sono scesi
nuovamente in strada alle prime ore del mattino nonostante il
giro di vite messo in atto dai militari golpisti. Dopo gli
arresti di ieri, è stata aumentata la presenza dei soldati in
ogni città del Paese e la giunta ha interrotto temporaneamente
l'accesso a internet.
Prosegue, dunque, la protesta nonostante gli sforzi del
regime per sedare la rivolta contro il golpe di due settimane
fa, che ha visto l'eroina Aung San Suu Kyi arrestata insieme a
centinaia di altri membri del suo governo democraticamente
eletto.
Truppe sono state avvistate in vari punti chiave di Rangoon,
cuore economico del Paese e sede della banca centrale. Le
immagini in live streaming condivise sulle piattaforme dei
social media prima del blackout di Internet mostravano veicoli
militari e soldati ovunque. Tuttavia, questa mattina nuove
proteste sono scoppiate a Rangoon, anche vicino alla banca
centrale.
Secondo un giornalista dell'Afp, centinaia di studenti di
ingegneria e tecnologia hanno manifestato in un quartiere a nord
della città, dove alcuni servizi Internet sono ripresi
all'inizio della giornata lavorativa.
Nella notte birmana, ieri pomeriggio in Italia, i militari
hanno represso una manifestazione nella città di Myitkyina
sparando gas lacrimogeni e proiettili, non è chiaro se di gomma
o di metallo.
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