Malgrado il rapido recupero, dopo il
crollo di marzo e aprile, il 2020 si chiude con una contrazione
complessiva dell'export del 9,7% (il peggior risultato dopo la
caduta registrata nel 2009)". Lo comunica l'Istat. L'import è
diminuito nel 2020 del 12,8%. La contrazione, delle
esportazioni, "dovuta per oltre un terzo al calo delle vendite
di beni strumentali, è estesa a tutti i principali mercati di
sbocco: paesi ASEAN e OPEC, Francia e Regno Unito mostrano le
flessioni più marcate; all'opposto, è molto contenuto il calo
dell'export verso la Cina", si legge nel report.
L'Istat diffonde anche i dati relativi al mese di dicembre e
all'ultimo trimestre dell'anno. Per dicembre l'Istat stima una
flessione per le esportazioni del 3,8% rispetto a novembre e per
le importazioni dell'1,1%. Su base annua, invece, l'export
accelera la crescita al 3,3% (dopo il +1,1% di novembre),
trainato da metalli e mezzi di trasporto. L'import cala
dell'1,7% rispetto a dicembre 2019.
"Nonostante il calo congiunturale a dicembre, la dinamica
dell'export nel quarto trimestre è positiva nel confronto con il
trimestre precedente" con un aumento del 3,3%, spiega l'Istituto
di statistica, "trainato soprattutto dalle maggiori vendite di
beni strumentali e beni intermedi. Nello stesso periodo,
l'import aumenta del 4,3%".
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