Non sfonda la 'quota Monti' e resta
sotto di 19 voti, la fiducia al governo di Mario Draghi al
Senato. Complice l'opposizione annunciata e solitaria di
Fratelli d'Italia, la squadra dell'ex presidente della Bce vanta
comunque numeri record, con i suoi 262 sì, 40 no e due
astensioni. Meglio ha fatto il governo Andreotti IV nel 1978 con
267 sì e quello di Enrico Letta nel 2013 con 233. Gli astenuti
sono stati Tiziana Drago del gruppo Misto, ex M5s, e Albert
Laniece delle Autonomie. Contrari invece tutti i 19 senatori di
FdI e 15 del del Movimento 5 stelle. A spiccare sono proprio i
cosiddetti 'dissidenti' pentastellati, più della decina prevista
nei giorni scorsi. Si tratta di Laura Granato, Virginia La Mura,
Elio Lannutti, Barbara Lezzi, Matteo Mantero, Cataldo Mininno,
Vilma Moronese, Nicola Morra, Fabrizio Ortis, Rosa Abate, Laura
Angrisani, Mattia Crucioli, Silvana Giannuzzi, Fabio Di Micco,
Margherita Corrado. In sostanza, a parte 2 assenti giustificati
(Orietta Vanin in congedo e Francesco Castiello in missione) e
altri 6 che non hanno partecipato al voto (Giuseppe Auddino,
Elena Botto, Antonella Campagna, Emanuele Dessì, Vincenzo
GArruti, Simona Nocerino), i favorevoli del M5s sono stati 69
sui 92 complessivi. Anche se resta il gruppo più numeroso al
Senato con 92 parlamentari, segna un netto calo di consensi
rispetto ai tre governi precedenti. Dal 2018 a oggi tra
espulsioni e addii il Movimento ha 'perso' 15 senatori, più due
deceduti (Franco Ortolani nel 2019 e Vittoria Bogo Deledda nel
2020).
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