"Quando i pianoforti non mi
amano, io non li suono": è una delle frasi più celebri di Martha
Argerich, l'artista argentina, cittadina del mondo, che il 5
giugno ha compiuto 80 anni, di cui ben 73 consacrati alla sua
innata passione per la musica classica.
Versatile e carismatica nell'approccio ai compositori, è
universalmente conosciuta per le sue magistrali interpretazioni,
fra le tante, di Chopin, Beethoven, Mozart, Debussy,
Tchaikovsky, Prokofiev, e di recente, Ravel. Dotata di un
carattere originale e di una forte personalità, Argerich è stata
via via considerata dai critici un artista geniale,
temperamentale, bohémien, imprevedibile e squisita, capace di
creare l'illusione che non esista una mediazione fra lei e la
musica, e che addirittura, in una sorta di metamorfosi, la
musica e lei siano la stessa cosa.
A tre anni, fu introdotta alla musica dalla madre, insegnante
di pianoforte, e dai cinque ai 15 anni studiò a Buenos Aires con
il pianista crotonese di scuola napoletana, Vincenzo Scaramuzza,
Decisivo per lei fu il giorno in cui, 14/enne, nel 1955 fu
ricevuta dal presidente argentino Juan Domingo Perón che, al
termine di un colloquio, le chiese che cosa potesse fare per
lei. "Vorrei andare a studiare a Vienna con Friedrich Gulda",
rispose. Il sogno divenne immediatamente la realtà che avrebbe
trasformato la sua vita.
Nel 1957 vinse, nel giro di poche settimane, due importanti
premi: il concorso 'Ferruccio Busoni' di Bolzano e il concorso
pianistico di Ginevra. La consacrazione internazionale giunse
invece definitivamente nel 1965, con la vittoria del concorso
Chopin di Varsavia. Cominciò da quel momento un vorticoso
giro di mezzo secolo di concerti nelle principali capitali del
mondo, corredati da un numero infinito di incisioni
discografiche, come il CD 'Chopin - Martha Argerich' in edizione
limitata dedicatole dalla Deutsche Grammophone per i suoi 80
anni.
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