Alle 10 in punto sono risuonate in tutta Israele le sirene che segnano il ricordo degli ebrei uccisi durante la shoah. L'intero paese, scuole comprese, per due minuti si è fermato: ovunque si trovasse e qualunque cosa stesse facendo la popolazione in piedi e in silenzio ha reso omaggio alla memoria dei sei milioni di ebrei uccisi durante le persecuzioni. Le cerimonie di "Yom haShoah" termineranno in serata.
Alcune migliaia di giovani ebrei giunti da tutto il mondo hanno invece preso parte alla Marcia dei vivi, la manifestazione che rende omaggio a tutte le vittime dell' Olocausto.
La Marcia giunta alla 23/ma edizione, quest'anno è dedicata in modo particolare alla memoria degli ebrei ungheresi nel 70/mo anniversario del loro sterminio. E' intervenuto, tra gli altri, il presidente di Ungheria Janos Adler con la moglie, oltre che il rabbino d'Israele Meir Lau. Dopo aver visitato i padiglioni e le mostre del Museo del campo di sterminio di Auschwitz i giovani, fra i quali anche tanti polacchi, sono partiti dall'ingresso principale del campo dove campeggia la scritta "Arbei macht frei" (Il lavoro rende liberi) verso Birkenau, l'altro campo di sterminio che dista circa tre chilometri.
Per raggiungere il monumento alle vittime dell'Olocausto i giovani hanno marciato lungo il famigerato binario del campo Birkenau sul quale venivano scaricati i treni con gli ebrei provenienti da tutta l'Europa. I nazisti indirizzavano la maggior parte degli arrivati direttamente nelle camere a gas fingendo che si trattasse di bagni per fare la doccia. Poi, nei forni crematori venivano bruciati i corpi delle vittime mentre le loro ceneri venivano sparse campi negli dintorni. Prima del "bagno" agli arrivati si "consigliava" di "depositare" gli oggetti preziosi. Anche i loro indumenti venivano riciclati e rimandati in Germania di Hitler.
Fra gli arrivati c'erano 325 mila ebrei d'Ungheria. Complessivamente ad Auschwitz hanno perso la vita 1,1 milione degli ebrei di tutto il mondo. 7500 venivano dall'Italia.
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