Il Papa ad Assisi ha
firmato "un patto" con i giovani economisti riuniti nell'evento
Economy of Francesco. I giovani economisti, imprenditori,
changemakers si impegnano davanti al Pontefice e costruire
"un'economia di pace e non di guerra, un'economia che contrasta
la proliferazione delle armi, specie le più distruttive,
un'economia che si prende cura del creato e non lo depreda,
un'economia a servizio della persona, della famiglia e della
vita, rispettosa di ogni donna, uomo, bambino, anziano e
soprattutto dei più fragili e vulnerabili, un'economia dove la
cura sostituisce lo scarto e l'indifferenza, un'economia che non
lascia indietro nessuno, per costruire una società in cui le
pietre scartate dalla mentalità dominante diventano pietre
angolari, un'economia che riconosce e tutela il lavoro dignitoso
e sicuro per tutti, in particolare per le donne, un'economia
dove la finanza è amica e alleata dell'economia reale e del
lavoro e non contro di essi, un'economia che sa valorizzare e
custodire le culture e le tradizioni dei popoli, tutte le specie
viventi e le risorse naturali della Terra, un'economia che
combatte la miseria in tutte le sue forme, riduce le
diseguaglianze e sa dire, con Gesù e con Francesco, 'beati i
poveri'". I giovani guardano anche ad "un'economia che crea
ricchezza per tutti, che genera gioia e non solo benessere
perché una felicità non condivisa è troppo poco".
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