''Una grande rivoluzione''. Il
ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini presenta
così la sua riforma del ministero affidata ad un decreto che
sarà a giorni sul tavolo del Consiglio dei Ministri: ''Non si
tratta di piccoli cambiamenti - dice illustrando alla stampa le
linee del provvedimento - gli italiani si aspettano da questo
Governo riforme importanti e la riorganizzazione del Mibact è
una grande rivoluzione che ci consentirà di investire
sull'incredibile patrimonio culturale che possediamo''.
Con la nuova organizzazione, che parte dai tagli imposti a
tutti i ministeri dalla spending review, l'amministrazione del
dicastero del Collegio Romano, sottolineano dal Mibact, ''viene
resa più snella, efficiente e meno costosa attraverso:
l'ammodernamento della struttura centrale e la semplificazione
di quella periferica; l'integrazione definitiva tra cultura e
turismo; la valorizzazione dei musei italiani (20 musei di
interesse nazionale dotati di piena autonomia gestionale e
finanziaria con direttori altamente specializzati e selezionati
con procedure pubbliche); il rilancio delle politiche di
innovazione e formazione; la valorizzazione delle arti
contemporanee; la revisione delle linee di comando tra centro e
periferia (semplificazione delle procedure per ridurre i
contenziosi) ed il taglio delle figure dirigenziali (37
dirigenti in meno)''.
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