Un David Bowie inedito, come non si è
mai visto, nel suo percorso da 'absolute beginner' a star
internazionale. Lo racconta London Boy, il documentario prodotto
dalla Rai per la serie In Scena che verrà trasmesso da Rai5 e in
streaming da RaiPlay esattamente a cinque anni dalla scomparsa
dell'iconico artista inglese, il prossimo 10 gennaio.
Scritto e realizzato dalla giornalista Rai Rita Rocca, il
documentario racconta l'evoluzione di David Robert Jones (vero
nome di Bowie) in un arco temporale che va dal 1947, anno della
sua nascita, al 1973, anno in cui avvenne la sua consacrazione.
La ricerca dell'identità artistica, le influenze, gli incontri,
i flop e la difficile ascesa al successo, sono narrate dagli
amici e dai collaboratori di quegli anni giovanili. Il
documentario raccoglie testimonianze e materiali inediti e fa
luce su un periodo della vita del musicista finora poco
conosciuto. Una scelta stilistica che ricorda un po' quella del
film Stardust, presentato all'ultima Festa del Cinema di Roma, e
che fa riferimento all'era pre-Ziggy Stardust. Il film
conduce lo spettatore nei luoghi della giovinezza di Bowie e si
snoda attraverso memorabili epopee musicali: da Elvis Presley ai
Beatles, dai Rolling Stones ai Velvet Underground di Lou Reed,
divenuto poi amico e sodale. La colonna sonora offre una
panoramica dell'evoluzione musicale di Bowie, raccogliendo
incisioni giovanili, demo e brani poco noti al grande pubblico,
che completano il quadro di un artista dalle mille
sfaccettature. Un'occasione per scoprire Bowie non solo sotto il
profilo biografico ma anche autoriale. Tra i protagonisti del
film, la diva del blues Dana Gillespie, amica di Bowie dai tempi
della Swinging London; il danzatore e coreografo Lindsay Kemp,
che gli insegnò a stare in scena; e il leggendario tastierista
degli Yes, Rick Wakeman, che il Duca Bianco volle nella
registrazione di diverse canzoni, tra cui la nota Space Oddity.
In London Boy, c'è anche materiale fotografico inedito
proveniente da archivi privati e dalle collezioni di fotografi
come Philippe Auliac e Vernon Dewhurst. E le illustrazioni di
tre giovani artiste: Hyrtis (Francia), Sara Captain (Uk) e Alice
Rovai (Italia).
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