(di Gioia Giudici) 'La primavera'
arriva in anticipo per Jovanotti che, come promesso, pubblica
solo in digitale 5 nuovi pezzi - tra cui il nuovo singolo che
prende il titolo dalla stagione della rinascita - del nuovo
progetto 'Il Disco del sole', anticipato dal futurista 'Il
boom', che si comporrà mese dopo mese, settimana dopo settimana,
per un anno intero. Lorenzo cita il film 'Cinque pezzi facili'
per dire che queste nuove canzoni, prodotte con Rick Rubin, sono
"parte di un flusso di canzoni che usciranno nei prossimi mesi,
imprevedibili e libere, per niente facili perché per esistere
hanno dovuto piovermi addosso dallo spazio profondo, ma
leggerissime perché qui dentro c'è una luce. Quel punto di luce
che c'è nel centro della metà oscura del simbolo del Tao, pronta
a riversarsi traboccando fuori in forma di canzoni che non
chiedono niente perché hanno solo voglia di offrirsi". "Ho
deciso di non uscire subito con un album - racconta ancora Jova
- sebbene abbiamo lavorato a più di venti pezzi, prima da solo,
poi con qualche mio compagno musicista, poi due mesi con Rick
Rubin, in una selva tra l'Appennino e il mare, dentro ad una
scuola abbandonata negli anni 50 quando le campagne si
spopolavano e l'agricoltura si meccanizzava. Come scolari
discoli insieme a Rick "mangiafuoco" Rubin abbiamo aperto tutta
questa roba che nei mesi avevo accumulato in modo del tutto
istintivo, senza pensare a niente, completamente scollegato da
tutto ciò che non fosse un enorme sentimento di Amore e di
voglia di vita, aria, luce, ritmo, allegria, batticuore,
avventura." Primo tra i nuovi brani, 'La primavera', "un omaggio
velato" di Lorenzo a Franco Battiato dove "il profumo del ragù
si mischia al profumo di certi incensi che sono prodotti da
millenni nel Kerala". E' nata da un suggerimento della figlia
Teresa, invece, 'Un amore come il nostro': sulla playlist di
Lorenzo un giorno "è partita "Something stupid" dei due Sinatra.
La Teresa mi ha detto "Babbo dovresti scrivere una canzone così"
e io ho pensato "embè..."". Una volta realizzata la canzone, "a
capodanno eravamo in casa da soli noi tre, e dopo il brindisi
l'ho suonata, e alle ragazze è piaciuta. Buon anno, avanti
tutta." E poi la psichedelia di 'I love you baby' con il suo
sound sgangherato che a Jova piace tanto: "Lo ammetto, sono
pazzo di questo pezzo. Lo so non è elegante dirlo ma è così, se
lo avesse fatto un altro gli farei la OLA, per fortuna l'ho
fatto io" perché "è una canzone d'amore" e "certe cose non si
possono dire in modo enfatico, bisogna dirle ballando, agitando
le braccia, alzando il volume, cantando al limite della
tonalità, un passo prima che la voce diventi un urlo". Ancora
una ballad con 'Tra me e te' mentre 'Border jam' è un invito a
far festa disintegrando ogni confine. "Questa canzone - spiega
Lorenzo - parla di un sogno, anzi balla di un sogno, è una festa
per sognatori, non è un manifesto politico, è una jam, che vuol
dire marmellata. C'è dentro il carnevale, l'Africa, i Clash, la
California, il Jova Beach Party, New Orleans, i Balcani, il
Mediterraneo… non so cosa c'è dentro, è una jam, una marmellata.
Buona però la marmellata, a me piace." Insieme ai cinque brani,
esce il video de 'La primavera', un corto psichedelico, girato
in pellicola da Tommaso Ottomano al Teatro Grande di Brescia.
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