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In evidenza
In evidenza
(di Giorgio Gosetti) Questa è una
favola che assomiglia più alle storie delle dive italiane
dell'immediato dopoguerra che alla splendida realtà che fa oggi
di Monica Bellucci una star internazionale. Domani l'attrice
compie 60 anni ed è reduce dagli applausi veneziani per la sua
apparizione in "Beetlejuice Beetlejuice" diretta dal nuovo
compagno, Tim Burton, ma la sua storia viene da lontano, dal
piccolo paesino di San Giustino, a un passo da Città di Castello
in Umbria dove è nata il 30 settembre 1964. È qui che cresce la
figlia di Pasquale e Brunella, impiegato lui, casalinga lei. Fin
da ragazzina ha forme da donna, capelli corvini, sorriso aperto;
va a scuola a Città di Castello dove ottiene la maturità
classica e per pagarsi l'università a Perugia accetta di posare
come modella. Sono appena cominciati gli anni '80, non ci sono
ancora i reality e sa di antico la sua scelta, un percorso che
la avvicina a icone come Silvana Mangano, Sofia Loren, Marisa
Allasio. Tra mille dubbi e altrettanti sogni approda a Milano
nel 1988, sotto contratto per un'agenzia di moda che le
spalancherà le porte delle passerelle più prestigiose. Nel
frattempo si è sposata (anche se il matrimonio con il fotografo
Claudio Basso dura poche settimane), ha lasciato casa, ha
piegato l'accento umbro alla scuola di recitazione frequentata
al nord, ha messo nel mirino Cinecittà dove ottiene il primo
contratto per la miniserie televisiva "Vita coi figli" di Dino
Risi nel ruolo della giovane Elda che fa perdere la testa al
molto più grande Adriano (Giancarlo Giannini). In pochi mesi due
fatti le cambiano la vita: si innamora del collega Nicola Farron
con cui vivrà quasi sei anni e Francesco Laudadio le offre il
ruolo da protagonista in "La riffa", il film che la fa esordire
sul grande schermo. Per anni alternerà la recitazione alle
passerelle di moda che la fanno conoscere all'estero e la
rendono protagonista del jet-set. "La Bellucci è una seria" - si
sente dire a Cinecittà e infatti, alla soglia dei 30 anni, è già
in grado di recitare in inglese. Per questo Francis Ford Coppola
la sceglie in "Dracula di Bram Stoker" (1992), mentre in Italia
lavora con Carlo Vanzina, Maurizio Nichetti, Antonello Grimaldi.
È del 1996 il secondo passo determinante della sua carriera
d'attrice. Al culmine della popolarità come modella, nel 1996
accetta un film in Francia, "L'appartement" di Gilles Mimouni
con Vincent Cassel. Scoppia l'amore tra i due e nel frattempo
fioccano per lei le proposte: l'unione dell'affascinante coppia
durerà 14 anni, punteggiata dalla nascita di due figlie e
caratterizzata dall'esistenza nomade di Monica tra Londra,
Parigi, Roma e Rio de Janeiro dove più tardi scoprirà che Cassel
conduce una doppia vita sentimentale a sua insaputa. Quattro
anni dopo è invece il cinema italiano ad offrirle una nuova,
importante occasione, dopo numerosi film girati in Francia:
Giuseppe Tornatore ne fa la protagonista assoluta di "Malena",
mentre per la prima volta sbarca a Cannes per "Under suspicion"
di Stephen Hopkins girato a fianco di due mostri sacri come Gene
Hackman e Morgan Freeman.
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