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Da Altafini a Pjanic, quei 'tradimenti' del pallone

Da Altafini a Pjanic, quei 'tradimenti' del pallone

Higuain solo ultima bandiera a dire addio, la lista è lunga

23 luglio 2016, 18:30

Redazione ANSA

ANSACheck

Nell 'immagine del 09 aprile 1974 Jose ' Altafini con la felpa della Juventus - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nell 'immagine del 09 aprile 1974 Jose ' Altafini con la felpa della Juventus - RIPRODUZIONE RISERVATA
Nell 'immagine del 09 aprile 1974 Jose ' Altafini con la felpa della Juventus - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Sono contento perché Higuain mi sostituirà presto: ora sarà lui core 'ngrato, non io". Josè Altafini ha provato a scherzare sull'imminente passaggio del bomber argentino dal Napoli alla Juventus, ma i tifosi partenopei non hanno proprio voglia di ridere. Di cambi di maglia, per vestire quella della squadra fino a poco prima acerrima rivale, la storia del pallone è piena, ma il tifoso "tradito" non s'abitua mai.

Il calcio-mercato fa sognare, ma può trasformarsi in un incubo. Lo sanno bene proprio i fan biancazzurri. Nell'aprile '75, ribattezzarono Altafini "core 'ngrato", dopo che un gol del brasiliano - dal '65 al '72 sotto il Vesuvio - aveva permesso ai bianconeri torinesi di battere il Napoli e staccarlo nella corsa verso lo scudetto.

Non meno doloroso, ma per i tifosi della Fiorentina, fu vedere Roberto Baggio indossare la maglia della detestata Juventus, nel maggio 1990. L'annuncio della sua cessione causò una sollevazione a Firenze, con incidenti, contusi ed arresti. Ferite all'orgoglio viola che si riaprirono nel 2000, quando Gabriel Batistuta, gettandosi alle spalle nove stagioni con tanti gol e pochi successi, emigrò alla Roma per contribuire al terzo scudetto giallorosso.

Molto più recente lo smacco subito dai tifosi romanisti, alla notizia del passaggio di Miralem Pjanic alla Juve. L'epiteto "mercenario" è stato uno dei più teneri con cui hanno salutato l'addio del fantasista bosniaco, lo scorso giugno.

Tornando indietro nel tempo, Ronaldo ha collezionato la qualifica di "traditore" prima in Brasile, per essere passato dal Flamengo al Corinthians, poi in Spagna (ha giocato con Barcellona e Real Madrid), infine in Italia, dove ha indossato prima la maglia dell'Inter e poi quella del Milan.

Una metamorfosi ardita, quest'ultima, osata anche da Zlatan Ibrahimovic, Mario Balotelli e Aldo Serena. Ma l'attaccante di Montebelluna fece ancora di più, giocando sia nel Torino che nella Juventus.

Cambi di casacca clamorosi furono, nella Capitale, quelli di Franco 'Ciccio' Cordova - che dopo aver disputato 212 partite con la maglia della Roma scelse la Lazio - o di Lionello Manfredonia - lungo il percorso inverso. Ed ai tifosi non resta che mangiarsi il fegato, costretti da un giorno all'altro a fischiare i loro ormai ex idoli.

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