Ha spianato il Mortirolo e realizzato un sogno lungo tre anni, da quando vinse a Sestola (unico acuto al Giro d'Italia). Giulio Ciccone è anche l'uomo del giorno che viene dal freddo. Infatti, resiste alle temperature glaciali del Giro d'Italia meno primaverile della storia, batte il ceco Hirt allo sprint ed esulta con tutta la forza che gli resta. Un'impresa, confezionata con la maglia azzurra di miglior scalatore addosso (chi potrà sfilargliela, a questo punto?) e con la consapevolezza di avere disputato una corsa strepitosa. "Da tre anni provavo a vincere, per un motivo o per un altro non ci riuscivo: mi ero lanciato in tanti attacchi, ma senza successo. Che dire? Sono contentissimo. In cima al Mortirolo non sono riuscito a mettermi la mantellina, nella discesa ero intirizzito". Giulio Ciccone ha tremato più per il freddo che per la gioia di avere conquistato il tappone con il Mortirolo, sul quale è transitato per primo. L'abruzzese ha battuto allo sprint il ceco Hirt. "So di avere portato a termine una grande impresa. Scalare per primo una montagna mitica non è da poco", aggiunge.
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