Italia-Svezia 0-0 nel ritorno del play off per i Mondiali 2018; l'Italia esclusa dai Mondiali, a Russia 2018 vanno gli svedesi
ITALIA (3-5-2): Buffon sv, Barzagli 5, Bonucci 5, Chiellini 5, Candreva 5 (31' st Bernardeschi 5), Parolo 5, Jorginho 6, Florenzi 6, Darmian 4.5 (18' st El Shaarawy 6), Immobile 5, Gabbiadini 6 (18' st Belotti 5) (12 Donnarumma, 2 Rugani, 13 Astori, 21 Zappacosta, 5 Gagliardini, 16 De Rossi, 10 Insigne, 17 Eder, 14 Perin). All.: Ventura 4.
SVEZIA (4-4-2): Olsen 7, Lustig 6, Lindelof 5.5, Granqvist 6.5, Augustinsson 5, Claesson 5.5 (26' st Rhoden sv), Larsson 5.5, Johansson sv (19' pt Svensson 5.5), Forsberg 6, Toivonen 5 (9' st Thelin 5.5), Berg 5.5 (12 Johnsson, 23 Nordfeldt, 16 Krafth, 5 Olsson, 11 Guidetti, 14 Helander, 18 Jansson, 19 Rohden, 21 Thelin, 22 Sema). All.: Andersson 7.
Arbitro: Lahoz (Spagna) 5
Angoli: 8 a 0 per l'Italia
Recupero: 3' e 5'
Note: ammoniti Bonucci, Barzagli, Bernardeschi, Lustig e Johansson per gioco falloso, Forsberg e Olsen per comportamento non regolamentare, Immobile per proteste.
Spettatori 72 mila.
Ecco le pagelle degli Azzurri:
BUFFON sv: assiste senza parare al naufragio del suo sogno Mondiale, e all'epilogo della sua carriera azzurra
BARZAGLI 5 : difende di testa su tutti i lanci lunghi del portiere Olsen, poi in pratica e' libero di impostare come un terzino, anche se gli manca spinta e piede giusti
BONUCCI 5: in maschera nel suo stadio, e' anche lui libero di impostare come un vero regista arretrato, in linea con Jorginho e spesso ritarda il passaggio. Poi si toglie la maschera per dare la carica, ma e' tutto inutile
CHIELLINI 5 : come i due compagni di reparto, ha lo spazio per spingere e lo fa con forza fisica, dalla mezzora in poi. Si trova al tiro a inizio ripresa, ma sul destro che non e' il suo piede
CANDREVA 5: tiene largo il gioco a destra, fa fatica a trovare spazi tranne quando Parolo trova la distanza giusta per le triangolazioni che lo lanciano nello spazio. Dal 31' st
BERNARDESCHI 5: chiamato a metterci la giocata giusta, non a trova mai nella selva di maglie gialle
PAROLO 5 : corsa e profondità, stavolta con l'aiuto di Jorginho trova tempi più adatti al suo gioco. Reclama un rigore nel primo tempo, poi 'ruba' un tiro a Immobile che se lo era creato e alza troppo la mira. Poi cala con i minuti
JORGINHO 6 : visione di gioco, tecnica, rapidità di pensiero, perfino un pizzico di piu' dei tempi dei suoi vicini di gioco. Splendido il pallone col quale pesca nel primo tempo Immobile in area. Nell'assedio finale diventa un pesce fuor d'acqua, perche' gli spazi per passaggi filtranti sono tutti chiusi
FLORENZI 6: tanta corsa e poca concretezza, ma prova a illuminare la serata nel finale di primo tempo con un dribbling e tiro secco in area che Olsen toglie dalla porta. Nella ripresa una bella girata al volo sfortunata e un tiro alla mezzora che andava sfruttato meglio
DARMIAN 4.5: tanti spazi da quella parte, mal sfruttati nel primo tempo quando non alza mai la palla nel modo giusto. Dal 18' st
EL SHAARAWY 6: dà verve all'attacco azzurro sulla sinistra e scarica nel finale il sinistro sui pugni di Olsen
IMMOBILE 5 : cerca lo spazio per la sua fame di gol, lo trova un paio di volte, prima dal fondo linea cogliendo l'esterno della porta poi fermato da Olsen e Granqvist sulla linea su assist di Jorginho
GABBIADINI 6: tecnica e posizione mettono in difficolta' la difesa svedese, che quasi sempre non sa dove prenderlo. Gli manca pero' la stoccata finale. Dal 18' st
BELOTTI 5: forza fisica e poco piu', gli manca la brillantezza
All. VENTURA 4: Aveva detto che i conti si sarebbero fatti dopo lo spareggio: purtroppo non tornano né i suoi, né quelli degli italiani. E' mancato il risultato ma c'è una logica in tutto questo, sebbene stasera la squadra qualche occasione l'abbia creata. Il modulo 3-5-2 lui l'ha subito, e però anche con il 4-2-4 finale non è che si siano viste grandi cose: mai una idea di gioco avanzato, mai una sovrapposizione. Vero che non ha avuto un periodo lungo a disposizione nella sua gestione per preparare la squadra, ma qualche cosa con più appeal era lecito attendersela. Per non parlare della gestione dei nomi da inserire in formazione: scelte sistematicamente incoerenti, dalla botta presa con la Spagna a Madrid in poi. Ha un contratto ricco per altri due anni, però la mancata qualificazione al mondiale costò la panchina a una leggenda del calco italiano come Alfredo Foni, campione del mondo e medaglia d'oro olimpica.
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