Banca Monte dei Paschi di Siena "non è più un problema per il Paese" e grazie ai Monti bond, che verranno restituiti nei tempi fissati, "abbiamo evitato l'azzeramento del patrimonio" della banca. Mantiene la calma il presidente Alessandro Profumo ma, dopo aver ascoltato una decina di interventi di piccoli azionisti all'assemblea straordinaria che ha dato il via libera al maxi aumento di capitale di 5 miliardi, decide che è l'ora di rivendicare il lavoro fatto da lui, dall'a.d Fabrizio Viola e dalla squadra di manager di Rocca Salimbeni. E dopo le repliche tuona: "c'è un senso di ingratitudine che esce da questi interventi". A chi lo accusa di essere succube della politica, come i suoi predecessori, risponde seccato: "vi chiedo di citare un caso, con nomi e cognomi, in cui noi non siamo stati indipendenti e da quel momento possiamo iniziare a discutere. Se non avessimo fatto ciò che abbiamo fatto in questi due anni non esisterebbe più la banca e non esisterebbe più neppure la Fondazione".
Profumo difende quindi la decisione di lanciare i Monti bond e di rimborsarli col rafforzamento patrimoniale mentre l'a.d Fabrizio Viola garantisce che i costi del consorzio di garanzia saranno in linea con quelli di mercato, ovvero circa 250 milioni (una commissione del 5%). "Nessuno di voi, due anni fa, avrebbe scommesso sul fatto che Mps sarebbe uscita da questa situazione: ora la banca è tornata ad essere una banca normale e con dei risultati che non sono così male".
Probabilmente a Profumo e a Viola, anche le parole della presidente della Fondazione Antonella Mansi, al suo ultimo intervento in questa veste all'assemblea (lascerà il prossimo 9 giugno), non sono piaciute molto: i risultati presentati a fine anno e al termine del primo trimestre "sono migliori di quelli previsti dal piano" ha detto il banchiere, senza citarla ma rivolgendosi indirettamente a lei che, qualche ora prima, aveva esortato il management a tornare "velocemente" all'utile e al dividendo. L'a.d, invece, rassicura chi teme un altro aumento di capitale, ossia che i 5 miliardi potrebbero non bastare: "abbiamo un piano che non prevede aumenti di capitale ma il rimborso totale, entro il 2017, dei Monti bond. Quindi escludo questa prospettiva". Il prospetto informativo, ha proseguito Viola, sarà depositato "nei prossimi giorni" alla Consob, in modo da arrivare a lanciare l'operazione nei primi quindici giorni di giugno.
Infine, a proposito del rimpasto in Cda, ha spiegato che post-aumento la Fondazione dovrebbe lasciare due posti ai soci sudamericani di Fintech e Btg Pactual. E quando gli viene chiesto se pensa di essere confermato alla presidenza risponde: "So solo che io scado l'anno prossimo". Di certo, però, esclude l'ipotesi di creare un patto in contrapposizione a quello già esistente sul 9% della banca, come circolato nei giorni scorsi. E a proposito, senza entrare nel dettaglio, ricorda con un sorriso le parole di Fantozzi al cineforum dopo aver visto 'La corazzata Potiomkin', quando Paolo Villaggio sale sul palco e urla: "per me è una c..... pazzesca".
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