L'incarico di consulente del Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi di Palazzo Chigi "è stato espressamente autorizzato dal Csm" e "non ha alcuna connotazione politica". Lo afferma in una nota il procuratore di Arezzo Roberto Rossi che indaga su Banca Etruria. Il Csm ha aperto un fascicolo per verificare profili di incompatibilità su richiesta del consigliere laico del Csm Pierantonio Zanettin (Fi).
Rossi è consulente del Governo dal 2013, quando era premier Letta, per un incarico tecnico, affidato solo a magistrati, al Dipartimento che si occupa degli affari giuridici e legislativi (Dagl). Lo stesso procuratore sta ancora ricevendo denunce dei clienti e delle Associazioni consumatori e deve definire i vari filoni di inchiesta su Banca Etruria e del Lazio, istituto commissariato già nel febbraio scorso.
Zanettin sostiene che "Rossi risulta consulente agli affari giuridici di Palazzo Chigi, alle dirette dipendenze della dottoressa Antonella Manzione, capo del dipartimento affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio".
Zanettin chiede per questo al Comitato di "valutare se sussistano profili di incompatibilità, sotto il profilo dell'appannamento dell'immagine di terzietà ed imparzialità, tra l'incarico extragiudiziario assegnato al magistrato e la funzione requirente da lui svolta, anche e soprattutto in relazione alla funzione di coordinamento delle indagini svolte dall'Ufficio".
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