Oltre 50 quintali di carne di
selvaggina cacciata, è stata sequestrata e ritirata dal mercato
perché priva di tracciabilità, lavorata o conservata in
stabilimenti senza i necessari requisiti sanitari. E' il
risultato dell'attività investigativa condotta dai carabinieri
forestali di Montalcino (Siena) sulla filiera commerciale di
valorizzazione delle carni di selvaggina cacciata. Dalle
indagini, che hanno interessato le province di Siena, Pisa,
Firenze e Grosseto e che si sono svolte con il contributo di tre
dipartimenti di prevenzione Asl, è emerso che la società che
svolgeva il commercio all'ingrosso delle carni provenienti
dall'attività venatoria svolta nell'Ambito Territoriale di
Caccia 3 Siena Nord, ha "sistematicamente disatteso le
principali norme sanitarie e di rintracciabilità degli alimenti
di origine animale, la lavorazione, il deposito, l'etichettatura
e la messa in commercio sia allo stato fresco che conservato".
La carne sequestrata "non riportava profili di rischio per la
salute pubblica".
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