"Nel vangelo di Gesù c'è un
patrimonio di verità che ci interpella, proponendosi a tutti
come una riserva di umanità che orienta singoli e società. Cosa
di cui sentiamo particolarmente il bisogno in questi nostri
tempi, in cui siamo sopraffatti dalla confusione delle voci che
vogliono ammaliarci e dal dominio di una tecnica svincolata da
ogni etica, che rischia di condurci all'estinzione". Così il
cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze,, in un passo
della omelia pronunciata in Duomo alla messa della domenica
delle Palme commentando una pagina del vangelo di Luca.
"La città, la comunità umana - ha anche detto Betori -, per
stare in piedi ha bisogno di mettersi all'ascolto di quest'uomo
che si propone come presenza di Dio tra noi, in grado quindi di
dirci il segreto della nostra identità, personale e sociale, dal
cui rispetto e dalla cui promozione dipende la consistenza,
perfino la sussistenza della persona umana e della convivenza
sociale".
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