'Coraggio' e 'sogno' sono due delle
parole che più ricorrono in 'Fuori dal buio' (ed. Futura, 2019,
111 pp, 12 euro) frutto del lavoro del gruppo di scrittura
collettiva della Casa Circondariale di Siena, guidato dalla
giornalista Cecilia Marzotti.
Il 'coraggio', come spiega la curatrice, è quello che hanno
avuto i 7 uomini (il più giovane ha 26 anni, il più anziano 64)
che hanno deciso di cimentarsi in questo lavoro, ma anche quello
di detenuti che hanno raccontato loro stessi, le esperienze più
dolorose e difficili, fino agli "sbagli" che li hanno portati a
essere ora richiusi tra le mura di una cella.
'Sogno', che nella storia è pure il nome della trattoria dove i
protagonisti si incontrano, è quello per il quale vivono in
carcere, ma anche le esperienze passate, quando immaginavano una
vita diversa. Nelle pagine c'è il 'vissuto' di ciascuno, i nomi
sono di fantasia ma le esperienze no, di chi nonostante tutto
alla fine ha voglia di cantare con Antonello Venditti: "che
fantastica cosa è la vita".
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