Veniva rivenduta in Romania la merce, tra cui occhiali di marca e cellulari, rubata in occasione dei furti contestati ai cinque uomini, quattro romeni e un albanese, sottoposti a fermo di indiziato di delitto dai carabinieri di Firenze. La vendita, spiegano gli investigatori, avrebbe fruttato al gruppo un guadagno di diverse migliaia di euro. I cinque sono accusati anche di sei rapine in sale giochi, nel corso delle quali impiegati e clienti venivano minacciati con l'uso di una pistola semiautomatica e di altri corpi contundenti; in alcuni casi anche picchiati con violenza, come è capitato al portiere di un hotel di Ravenna, colpito alla testa e alla schiena con un martello. I furti nei negozi di elettronica e di abbigliamento venivano invece messi a segno sfondando vetrate e saracinesche, usando come ariete auto rubate poco prima nelle concessionarie. In alcuni casi, per riuscire a fuggire dopo essere stati scoperti dai carabinieri, i malviventi hanno spruzzato verso i militari dalle auto in corsa il contenuto di alcuni estintori. Le indagini sono state condotte attraverso l'analisi dei filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza e i sopralluoghi eseguiti dalla scientifica dei carabinieri.
L'organizzazione avrebbe messo a segno furti e rapine non solo in Italia, ma anche in Belgio, Germania e Danimarca. Nel corso della perquisizione di un appartamento a Montecatini Terme (Pistoia), scelto dalla banda come base di appoggio, sono stati sequestrati una pistola giocattolo e alcune maschere e parrucche usante per mettere a segno la rapine.
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