Come cinque secoli fa contro una grave
"pestilenza", a Prato ci sarà un'ostensione straordinaria del
Sacro Cingolo, la sottile striscia di lana, conservata nella
cattedrale di S.Stefano, che secondo antiche tradizioni la
Vergine donò a S.Tommaso al momento della sua assunzione e che
fu portata in città dal mercante Michele. Accadrà domani: "per
invocare aiuto e protezione" ai tempi del Coronavirus la Chiesa
di Prato "si affida all'intercessione di Maria, venerata in
città da oltre otto secoli attraverso la preziosa reliquia".
Nel 1494, quando proposto dell'allora pieve di Santo Stefano era
Giovanni de' Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico e futuro
Papa, la reliquia venne "mostrata" perché la terra di Prato era
funestata da una grave "pestilenza", anche se non è chiaro quale
"oscuro male si aggirasse" allora. "La data scelta per
l'ostensione straordinaria - spiega la diocesi - fu anche in
quel caso, il 19 marzo, solennità di S.Giuseppe, custode della
Sacra Famiglia e della Chiesa universale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA