L'agenzia dogane e monopoli (Adm) di
Pisa e la guardia di finanza hanno sequestrato, su disposizione
del tribunale, un deposito commerciale di carburanti nel
Veronese. E' il risultato di uno sviluppo delle indagini che nel
giugno scorso hanno scoperto una maxifrode nel settore del
contrabbando dei carburanti per evadere milioni di euro di
accise mischiando prodotti oleosi a gasolio e falsificando i
documenti di trasporto del prodotto alterato. In quell'occasione
furono eseguite 20 misure cautelari tra le province di Napoli,
Caserta, Prato e Livorno.
L'inchiesta, coordinata dalla procura di Pisa, spiega
l'agenzia dogane e monopoli, "ha permesso di accertare come, al
pari di altre strutture analoghe, il deposito fosse utilizzato
dai membri di un'organizzazione criminale dedita al traffico di
carburanti in evasione di accisa: il prodotto energetico di
provenienza ignota introdotto nel deposito veneto in assenza di
documentazione giustificativa o falsificata, prima di essere
immesso in commercio veniva sistematicamente miscelato con
sostanze oleose di diversa composizione per aumentarne il
volume".
La presenza dell'olio nei serbatoi dell'impianto è stata
confermata dalle analisi effettuate dai laboratori chimici
dell'Adm. Dalle indagini è emerso che, nonostante il lockdown di
primavera, l'organizzazione criminale ha continuato ad avvalersi
del deposito per commercializzare ingenti quantitativi di
prodotto energetico, messo in vendita come carburante e
sottratto all'accertamento e al pagamento dell'imposta. Il
sequestro è stato disposto dal tribunale perché "la libera
disponibilità dei proprietari del deposito poteva agevolare la
commissione di nuovi reati di contrabbando".
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