Manifestazione promossa
da commercianti e esercenti a Viareggio (Lucca) stamani contro
il Dpcm Covid-19 e la chiusura delle attività. C'erano
ristoratori con pentole e sedie, menù sventolati, titolari di
palestre, scuole di ballo e danza, tutti uniti, circa 200
persone che hanno chiesto al Governo di rivedere l'orario della
chiusura delle loro attività, fissato alle 18, e di allungarlo
almeno alle 23. C'erano striscioni e cartelli su cui si leggeva
frasi tipo "Se lavorare non è un diritto, pagare le tasse non è
più un dovere" e ancora "Lavoro uguale dignità", "Viareggio c'è,
uniti ce la faremo". "Art. 1 l'Italia è una Repubblica fondata
sul lavoro, se non lavoriamo noi, non riscuotete voi". In
sottofondo le note dell'Inno di Mameli. "Noi siamo italiani -
dice un ristoratore fra i manifestanti - ed è per questo, visto
che abbiamo investito nella nostre attività e paghiamo
regolarmente le tasse, vogliamo essere tutelati. Tanti di noi
chiuderanno e tanti perderanno il posto di lavoro. I nostri
ristoranti sono sicuri, non si contrae lì il virus".
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