Oltre 300 lavoratori del settore
dello spettacolo hanno manifestato oggi in piazza Santissima
Annunziata a Firenze contro la chiusura imposta dall'ultimo
Dpcm. A scendere in piazza con striscioni, bare di cartone a
simboleggiare la morte del comparto, e cartelli molte anime del
comparto: dal teatro alla danza, dalla lirica, alla musica,
compresi i lavoratori dell'indotto.
Oltre a Slc Cgil Toscana, Fistel Cisl Toscana e Uilcom Uil
Toscana presenti anche realtà come Assolirica, Adi, le
cooperative di shownet, Professione spettacolo Toscana ovest.
Auf, Bauli in Piazza, 360 Live Crew Net e Assodanza.
Tra le richieste: ristori certi e immediati, la
stabilizzazione dei precari e l'apertura di un tavolo
permanente.
"In questi mesi - ha spiegato Giannella Sensi del direttivo
di Assodanza Italia - abbiamo cercato di seguire tutte le linee
guida e la cosa che ci dispiace è la chiusura del nostro settore
in cui non c'è stato un caso di Covid, era in sicurezza e
potevamo continuare. Se stiamo chiusi per troppo tempo la
maggior parte delle nostre realtà chiuderà definitivamente".
Stesse preoccupazione sul fronte del teatro. Secondo Isabella
Pregliasco del teatro Puccini "non andremo verso una riapertura
in tempi brevi, quindi chiediamo al governo di non dimenticarsi
di questo settore fatto da tanti dipendenti, ma anche un grande
indotto". In piazza a fianco dei lavoratori anche l'assessore
alla cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi: "Sono qua
per dare solidarietà, ma anche sostegno, per manifestare la
volontà di dialogo, per lavorare insieme e trovare soluzioni.
Con il governo c'è un dialogo aperto da subito, credo che non
sia il momento della polemica, questa è una piazza attenta,
rispettose e distanziata che però vuole mandare un messaggio
chiaro: che non arriva un segnale di ristoro immediato questi
sono mondi che rischiano una sofferenza fatale".
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