Effetto 'vuoto' a Firenze e in modo simile in tutte le principali città della Toscana per il primo giorno della regione declassata a 'zona rossa' causa peggioramento degli indicatori relativi alla diffusione del Coronavirus. A Firenze fin dal mattino poca gente in giro se non per acquisti di necessità in bar, fornai, edicole, rosticcerie e nelle poche attività che hanno potuto tenere aperto, o per andare alla messa (si sono celebrate comunioni già rinviate da primavera). Ridotte le attività sportive amatoriali: rispetto alle domeniche 'normali' sono state viste poche le persone in tuta da ginnastica sui lungarni a praticare footing e pochi quelli che sono usciti in bicicletta. Immancabili, invece, i proprietari di cani al guinzaglio per la doverosa passeggiata fuori casa. Il centro storico era deserto. All'aperto persone, senza assembramenti, rilevate dai vigili urbani quasi solo nei giardini pubblici. Traffico ai minimi termini sulle autostrade (A1, A11, A12 e A15) e sulle Sgc Firenze-Pisa-Livorno, Firenze-Siena e Siena-Bettolle. Da Forte dei Marmi a Viareggio, da Livorno al Grossetano lungomare quasi deserti e tutti in casa. "Speriamo di tornare ad allentare la morsa per metà dicembre", purtroppo "scendere in zona rossa è facile, ma le condizioni per risalire sono molto rigorose: non voglio creare illusioni", ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani riguardo alla retrocessione della regione in zona rossa Coronavirus. La decisione, ha puntualizzato Giani, "è stata presa su dati che vanno dall'1 all'8 novembre, dal 9 novembre i dati si sono quantomeno stabilizzati, ho visto un cauto miglioramento. A questo punto il provvedimento è preso, a questo punto dobbiamo fare squadra per ritornare a metà dicembre, prima di Natale, ad allentare la morsa e magari tornare in zona arancione se non in zona gialla". Per il sindaco di Firenze Dario Nardella "è molto difficile arrivare a Natale in zona arancione, ma possiamo farcela, dobbiamo mettercela tutta. Sia la risposta sanitaria, sia i comportamenti individuali sono fondamentali". Inoltre secondo Nardella "Governo e Regioni devono utilizzare i dati oggettivi scientifici e trovare una sintonia per il bene dei cittadini, trovare una comunicazione che sia la più armoniosa possibile", poi riguardo ai colori per differenziare le misure nelle varie regioni, Nardella ha detto che questo criterio lo "convince", "ma - ha precisato - se c'è trasparenza di comunicazione sui tempi e sulle modalità, può funzionare ancora meglio".
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