Il governatore Eugenio Giani scava
varchi nel Dpcm che riporta la Toscana a zona arancione con
un'ordinanza regionale interpretativa. Il testo ha deroghe al
divieto di spostamenti tra comuni. Dunque, mentre si conferma il
trend dei contagi in calo (nelle 24 ore ci sono 769 nuovi casi e
oltre 3.400 guariti), si apprende dal presidente che, per
esempio, si potrà andare - restando in Toscana - alle seconde
case, a fare manutenzione delle imbarcazioni, a praticare
l'agricoltura in terreni distanti, a funghi, oppure ad
acquistare beni di consumo necessari se nei comuni intorno ci
sono punti vendita che fanno prezzi più convenienti. Anche i
figli di genitori separati possono transitare da un comune a un
altro per andare a trovarli. Restano tutti i paradossi della
vicinanza di parenti stretti: pena la multa, essi non possono
salutarsi anche se abitano nello stesso paese ma questo è
frazionato fra più Comuni, oppure se abitano in centri pur
vicini ma appartenenti a Comuni diversi. E lui stesso si
rammarica di "non aver potuto fare nulla per i congiunti" che
fino alla zona gialla dovranno sopportare "la separazione"
Covid. Sul piano medico Giani ha annunciato che viene già ora
stilata una graduatoria per definire le priorità di chi farà la
prima tranche di vaccini quando da gennaio potranno essere
disponibili le prime 106.000 dosi. Ci sarebbe una prima linea:
sanità, docenti, anziani a rischio, personale pubblico con
mansioni di contatto i primi a fruirne. Il Coronavirus prosegue
a mietere vittime con passo che appare costante: altri 41 morti
nella regione nelle ultime 24 ore, soprattutto negli ospedali.
Nell'organizzazione sanitaria si avvicina l'inaugurazione dell'8
dicembre a Prato del Centro Covid Pegaso per centinaia di
pazienti ricoverati con gravità media e medio bassa riuniti in
un'area specializzata che dovrà alleggerire la pressione sugli
ospedali.
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