Un 43enne della provincia di
Pistoia è stato arrestato per possesso di una ingente quantità
di materiale pedopornografico, tra cui 3500 immagini e 540
video, alcuni dei quali ritraevano abusi su minori molto piccoli
e altre violenze. L'uomo è stato sottoposto a perquisizione,
anche informatica, e sul suo telefono cellulare sono emersi tre
profili Telegram che l'uomo utilizzava per adescare e far parte
di chat segrete, in cui scambiare materiale pedopornografico con
altri soggetti, in corso di identificazione. Scoperte anche
altre chat Whatsapp nelle quali il 43enne ha condiviso materiali
a contenuto pedopornografico.
Le indagini sono state condotte dagli investigatori della
polizia postale di Firenze e della sezione di Pistoia e
coordinate dal sostituto procuratore della procura della
Repubblica di Firenze Ester Nocera. L'attività di polizia
giudiziaria è partita da una segnalazione del maggio 2019,
proveniente da un'organizzazione non governativa statunitense,
relativa ad un utente di una chat di messaggeria istantanea
della società canadese Kik, che aveva caricato e condiviso
diverse immagini e video di natura pedopornografica. Sul
computer dell'uomo è stato trovato installato il software
utilizzato per cercare di nascondere le proprie tracce di
navigazione su internet e un tutorial per la ricerca in
anonimato di materiale pedopornografico sul web. Il 43enne è
stato portato nel carcere di Prato, su disposizione del pm Luigi
Boccia, sostituto procuratore della procura della Repubblica di
Pistoia. All'uomo sono stati sequestrati diversi telefoni
cellulari, tre hard disk, un pc portatile e 1 tablet che saranno
analizzate dagli esperti della polizia postale.
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