Ha raccolto oltre 79 mila firme una
petizione indirizzata al presidente della Repubblica Sergio
Mattarella per chiedere verità e giustizia per Martina Rossi. La
giovane era morta il 3 agosto 2011 precipitando da un balcone di
un hotel di Palma di Maiorca in Spagna mentre era in vacanza con
amiche. Per i genitori tentò di sfuggire a uno stupro.
In primo grado erano stati condannati a sei anni per morte
come conseguenza di altro reato e tentato stupro Luca Vanneschi
e Alessandro Albertoni, due ragazzi aretini che la giovane aveva
conosciuto durante le vacanze. In appello i giudici hanno
assolto i due dal tentato stupro. Il primo reato è stato
prescritto. Pende in Cassazione il terzo grado.
"Ad oggi - si legge nella petizione - dopo dieci anni, per la
giustizia italiana, la morte di questa giovane non ha colpevoli
e il processo è a rischio prescrizione. L'inchiesta italiana
viene aperta a Genova, città di residenza di Martina, e si
conclude nel 2014 con quattro indagati: due per essere i
responsabili della sua morte e due per falsa testimonianza".
Martina "cercava di sfuggire, secondo gli inquirenti, a un
tentativo di stupro ed essendo chiusa la porta, ha tentato di
scavalcare per raggiungere il balcone della sua stanza".
"È disumano - continua la petizione - che a distanza di così
tanti anni, a fronte delle tante prove raccolte, due genitori
non abbiano ancora potuto capire com'è morta la loro unica
figlia ventenne. Sollecitiamo inoltre affinché l'udienza in
cassazione prevista per il 21 gennaio 2021 possa svolgersi
regolarmente senza ulteriori possibili rinvii che causerebbero
la caduta in prescrizione anche del secondo capo d'imputazione".
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