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Denis Verdini agli arresti domiciliari, c'è Covid a Rebibbia

Denis Verdini agli arresti domiciliari, c'è Covid a Rebibbia

Lo ha deciso tribunale di sorveglianza. Scelta casa di Firenze

FIRENZE, 29 gennaio 2021, 20:25

Redazione ANSA

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L'ex senatore Denis Verdini va agli arresti domiciliari. Lo ha disposto il Tribunale di Sorveglianza. Verdini lascia il carcere di Rebibbia dopo 80 giorni di detenzione: si era costituito dopo che la Cassazione aveva confermato la condanna nei suoi confronti a sei anni e mezzo di reclusione nell'ambito del processo per il crac del Credito cooperativo fiorentino.
    Tra le motivazioni con cui i giudici del tribunale di sorveglianza di Roma, con un provvedimento di urgenza, hanno concesso gli arresti domiciliari per l'ex senatore Denis Verdini c'è anche l'emergenza legata alla diffusione del Covid 19 all'interno del carcere di Rebibbia. Si tratta, in base a quanto si apprende, di un detenzione domiciliare provvisoria in quanto il regime carcerario con l'emergenza Covid non è compatibile con le condizioni di salute dell'ex parlamentare. Verdini andrà ai domiciliari presso la propria abitazione a Firenze. Dopo 85 giorni di carcere l'ex senatore Denis Verdini va ai domiciliari. Il tribunale di Sorveglianza di Roma, accogliendo una istanza dei difensori, con un provvedimento urgente ha disposto la scarcerazione dell'ex segretario di Ala. Alla base del provvedimento la drammatica situazione in cui versa il carcere di Rebibbia da alcune settimane per la diffusione del coronavirus e che ha portato alla chiusura di alcune sezioni. I giudici hanno quindi deciso per la scarcerazione di Verdini, che il prossimo 8 maggio compirà 70 anni, disponendo una detenzione domiciliare provvisoria in quanto il regime carcerario, con l'esponenziale aumento dei contagi da Covid 19, non è compatibile con le condizioni di salute dell'ex parlamentare. Verdini trascorrerà il periodo di detenzione presso la propria abitazione di Firenze. L'ex braccio destro di Silvio Berlusconi e coordinatore del Pdl aveva varcato l'ingresso del penitenziario romano il 3 novembre scorso poche ore dopo che la corte di Cassazione lo aveva condannato a 6 anni di reclusione nell'ambito del processo per il crac del Credito cooperativo fiorentino. In appello Verdini era stato condannato a 6 anni e 10 mesi di reclusione il 3 luglio del 2018. In primo grado gli erano stati inflitti 9 anni, poi ridotti per alcune prescrizioni legate ai reati di truffa sui fondi pubblici dell'editoria. Nel processo davanti alla Suprema Corte il pg Pasquale Fimiani aveva chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado in quanto aveva ritenuto accertati alcuni fatti di bancarotta mentre su "numerosi altri episodi" riteneva necessario un ulteriore approfondimento. Una richiesta che però non era stata accolta dai giudici di piazza Cavour che hanno confermato sostanzialmente la condanna di secondo grado. Per l'ex senatore pende, inoltre, una richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Roma il 18 dicembre scorso per uno dei filoni della maxinchiesta sul caso Consip. Nei suoi confronti i magistrati di piazzale Clodio contestano i reati di turbativa d'asta e concussione. La vicenda, che risale al biennio 2014 al 2016, ruota quasi esclusivamente su presunti illeciti intorno al mega appalto Fm4.

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