Dopo sei mesi di restauro, ha
recuperato il suo originale cromatismo il ritratto di Dante
realizzato da Andrea del Castagno (1421-1457), tra i più noti
del sommo poeta, custodito agli Uffizi di Firenze.
L'intervento, condotto dall'Opificio delle Pietre dure, ha
riguardato i sedimenti presenti sulla superficie pittorica e i
ritocchi che avevano scurito l'opera, ripristinandone la
leggerezza tipica della pittura murale e riscoprendo un volto di
Dante più luminoso. Ora, spiega una nota, il ritratto di Andrea
del Castagno sarà protagonista della mostra 'Dante - La visione
dell'arte', organizzata a Forlì dalla Fondazione Cassa dei
Risparmi della città romagnola insieme alle Gallerie degli
Uffizi, che danno in prestito circa 50 opere per le celebrazioni
per i 700 anni dalla morte dell'Alighieri. Al termine della
mostra l'affresco staccato verrà esposto a Castagno d'Andrea,
nel comune fiorentino di San Godenzo, paese natale del pittore
Andrea del Castagno e luogo in cui l'Alighieri, esiliato da
Firenze, decise di accettare il provvedimento dei fiorentini e
di non tornare nella sua città.
"Si tratta dell'immagine forse più famosa di Dante, un'icona
che si lega alla cultura e allo spirito italiani - commenta il
direttore degli Uffizi, Eike Schmidt -. Ancora più significativo
è il fatto che il restauro sia stato finanziato Linda Balent,
dei Friends of the Uffizi Galleries, il ramo americano degli
Amici degli Uffizi. Perché Dante è infatti anche un poeta
universale, e la sua opera è attuale ovunque nel mondo". "Il
nostro progetto di ricerca - ha spiegato il soprintendente
dell'Opificio delle Pietre dure Marco Ciatti - ha riguardato le
condizioni attuali dell'opera, adesso risanata, ma ha anche
comportato un approfondimento utile per la storia del restauro".
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