Le vestigia di un santuario romano
di età augustea, altari dedicati agli dei Fortuna primigenia e
Iside e una statua in marmo raffigurante la dea Igea. E' quanto
riemerso a San Casciano dei Bagni (Siena), a pochi metri di
distanza dalle vasche pubbliche di acqua termale, grazie a uno
scavo archeologico avviato ad agosto 2020 e che aveva già
riportato alla luce un altare dedicato ad Apollo. I risultati
della campagna di scavo sono stati presentati alla presenza, tra
gli altri, del sindaco Agnese Carletti.
L'impianto monumentale del santuario è riconducibile ad età
augustea al di sopra di un luogo sacro in epoca etrusca, almeno
durante l'Ellenismo. Il santuario assume la forma di un edificio
con copertura a compluvio su un bacino centrale circolare,
poggiante su quattro colonne tuscaniche, e con propileo di
ingresso a sud delimitato da due colonne a base attica. A
seguito di un incendio avvenuto probabilmente alla metà del I
secolo d.C., tra età flavia ed età traianea, l'edificio fu
ricostruito e ampliato. Verso la fine del II secolo d.C. tre
altari in travertino con dediche anche a Fortuna primigenia e ad
Iside sono stati deposti nel cuore del santuario, sul bordo
della vasca della sorgente calda, che sgorga a 42 gradi. Per il
sindaco Carletti, "riportare alla luce le antiche terme di San
Casciano dei Bagni è stato il più grande sogno delle
amministrazioni comunali degli ultimi quindici anni". "Il bel
risultato ottenuto dimostra, se ce ne fosse stato bisogno,
quante possibilità hanno ancora a disposizione i nostri
archeologi e quanto può offrire il mondo della ricerca sul
campo", le parole Andrea Muzzi, della soprintendenza Archeologia
belle arti e paesaggio per le province di Siena, Arezzo,
Grosseto,.
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